Giù, giù, giù.

Quell’uomo.
Soldatino di perbenismo,
Sciacqua la coscenza zuppa di intenzioni sconce.
Indossa la maschera
linda di politicamente corretto.
Come una vergine di Norimberga, è la sua armatura.
Strazia il suo corpo,
ma solo da chiusa sarà accettato.

Circondato da sguardi di approvazione,
nessuno noterà
una pozza rosso cupo ai suoi piedi.

Goccia dopo goccia.
Un lago, ai suoi piedi.
Le scarpe nere lucide
infangate del suo sangue
chi le noterà?

Io.

Io le vedo.

Io odo il suo sangue urlarmi nella testa.
Ma io non esisto.
Non vedo, non sento.

Io non esisto.

12 pensieri su “Giù, giù, giù.

  1. In quel tuo “Ma io non esisto./Non vedo, non sento./ Io non esisto./”ci potrebbe essere una spiegazione legata alla violenza fatta da altri. TU NON DEVI ESISTERE!
    Per fare un’altra ipotesi oltre ai meccanismi di negazione.

    un sorriso
    gb

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